Approvato il Nuovo Codice Forestale.
Un testo di legge che, a detta di molti, sembra cogliere le istanze del mondo forestale, un testo di legge innovativo che dà finalmente una visione di sistema e tenta di dare delle risposte ai tanti interrogativi che negli ultimi anni il mondo scientifico in primis si è sforzato di porre, cercando di superare l’annoso dualismo tra utilizzo e conservazione. Una situazione alla base di insostenibilità e alterni usi ed intepretazioni, legate tanto al non-uso che allo sfruttamento, in completa negazione del principio spaziale, ancor prima che temporale, insito nel concetto stesso di sostenibilità.
Nella legge si trova citata la multifuzionalità del bosco inteso come serbatoio sia per la produzione sostenibile sia per la capacità che ha il bosco di fornire servizi ecosistemici.
Chiarito anche cosa si intenda per “gestione attiva del bosco”, uno dei cardini del provvedimento: “l’insieme delle azioni silvocolturali volte a valorizzare le molteplicità delle funzioni del bosco, a garantire la produzione sostenibile di beni e servi ecosistemici”, tema che si aggancia alla definizione di gestione forestale sostenibile contenuta nel testo. Si è inoltre stabilito che il pagamento dei servizi ecosistemici generati dalle attività di gestione forestale sostenibile e dall’assunzione di specifici impegni silvoambientali non sarà più facoltativo ma obbligatorio.